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Sgarbi: "Ho incontrato Ciancimino a Cortina, i pm mi interroghino"

Il sindaco di Salemi: "E' successo tra il 1993 e il 1994, parlammo per cinque ore e lui non nominò mai nè Dell'Utri nè Berlusconi nè Forza Italia. Il premier mi parlò di questo progetto agli inizi del '93"

"Ho conosciuto Vito Ciancimino tra il '93 e il '94 a Cortina d'Ampezzo, dove ero andato per presentare un libro. Fu lui stesso a dirmi che mi voleva parlare. Ci incontrammo all'Hotel Savoy a mezzanotte e mi tenne sveglio per cinque ore raccontandomi tutta la sua vita, ma senza mai nominare nemmeno una volta Berlusconi, Dell'Utri o Forza Italia".  Vittorio Sgarbi spiega così la sua richiesta di essere ascoltato dalla Procura di Palermo, in merito alle dichiarazioni rese in aula ieri, nel processo Mori, dal figlio dell'ex sindaco di Palermo, Massimo Ciancimino, sulla nascita di Forza Italia. "Ciancimino voleva parlare con me - spiega Sgarbi - perché conosceva le mie battaglie sui temi della giustizia e mi riteneva una persone non irreggimentata. Aveva bisogno di sfogarsi, ma il suo era un racconto tutto rivolto al passato, non al futuro; parlava di Fanfani ed Andreotti, non di Berlusconi o Dell'Utri".  Il critico sottolinea anche di essere stato uno dei testimoni della nascita di Forza Italia: "Berlusconi mi parlò di questo progetto ai primi del '93; c'erano anche Montanelli, Ferrara, Costanzo, Mentana. Disse che se avesse fondato un nuovo partito poteva raggiungere il 56%".  Sgarbi contesta radicalmente la ricostruzione offerta ai magistrati dal figlio di Don Vito: "Penso che Massimo Ciancimino sia un protagonista negativo come Morgan, che racconta la sua esperienza con la droga. Lui invece 'droga' l'informazione, raccontando una sceneggiatura tratta da uno dei tanti libri scritti dai mafiologi di turno e facendola diventare la sceneggiatura di Ciancimino".  Il sindaco di Salemi, tuttavia, non pensa che i magistrati della Procura di Palermo lo convocheranno: "Non sono interessati a chi racconta fatti, invece delle sceneggiature".

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