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Sanremo e i tagli eccellenti

Quello di Morgan non è certamente l'unico caso della rassegna canora più famosa d'Italia. Da Bobby Solo a Patty Pravo arrivando all'ultimo caso, quello della Bertè

Storie di esclusioni, Sanremo è anche questo. La fase più sensazionale della manifestazione, quella che alla vigila dell’accensione dei riflettori da sempre scatena scandali e polemiche, ha visto  banditi dalla gara personaggi e stelle che hanno fatto nel bene o nel male la musica italiana: da Patty Pravo a Jo Squillo, da Ornella Vanoni alla Berté. In questi sessant’anni per lo più si sono verificati casi di plagio, nei testi come nelle musiche o di violazioni del regolamento in merito alle esecuzioni in anteprima. Diversa dalle altre l’esclusione di Bobby Solo, avvenuta nel 1964  poco prima della serata finale. La causa fu una faringite che impedì al cantante di potere eseguire il brano dal vivo. Plagio eclatante fu poi quello riscontrato nella canzone “Bello Amore” portata dalla Vanoni nella edizione del 1996. Il brano presentava la stessa melodia di una canzone di Emilia Pellegrino. Altro abbandono che suscitò clamore e costò la rottura del contratto con la casa discografica vide protagonista Patty Pravo, in gara nell’edizione del 1987. La canzone fu segnalata, da un gruppo di appassionati pesaresi di Dan Fogelber, come copia fedele di un brano del cantante, “To The Morning”. Anche la Bertè ha dovuto lasciare il palco dell’Ariston nel 2008. Caso  “unicum” perché, per il difficile momento personale che stava attraversando l’artista, le fu consentito da Baudo, allora il conduttore, di esibirsi fuori gara in duetto con Spagna e nella serata finale.

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