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Musei, Armao: “Aprire ai privati”

L’assessore: avviato un dialogo con il Getty di Los Angeles che ospita la Venere di Morgantina potrebbe essere interessato ad una sede in Sicilia

Palermo. Gaetano Armao, intervistato a margine dei lavori di “SalvailMuseo”, dibattito sulle risorse e la valorizzazione dei musei siciliani organizzato da Legambiente, lanciando una provocazione cita Albert Otto Hirschman uno dei massimi esperti in problemi del sottosviluppo, per affermare che “se il sottosviluppo nasce non dalla mancanze delle risorse bensì dal cattivo uso delle stesse, allora la Sicilia in questo senso è sottosviluppata”. Dice anzi, che il mal funzionamento della macchina sta nella responsabilità di chi è preposto alla sua “guida”. “Le risorse – dice - vanno concentrate, e se manca la capacità di gestione è su questo che bisogna lavorare”. Si fa dunque carico delle responsabilità, ma rilancia una serie di obiettivi per porvi, in parte, rimedio.
Favorevole “all’intervento controllato dei privati nella gestione dei musei” e annuncia “la prossima uscita a febbraio di bandi dedicati al partenariato pubblico-privato”. Nel corso dell’intervento parlando di “nuova gestione” accenna all’apertura di un importante dialogo con i musei statunitensi J. Paul Getty Museum e il Guggenheim. Il Getty che ospita la Venere di Morgantina (a breve sarà restituita alla Sicilia con una serie di articolati eventi satellite a carattere nazionale) potrebbe essere interessato ad una propria sede nell’Isola. Armao ipotizza una staffetta con il museo Salinas. Il  Guggenheim invece dopo la malaugurata vicenda di palazzo Trigona, potrebbe essere dirottato su Catania, coinvolgendo la Fondazione Puglisi Cosentino. L’assessore Armao parla di abbandonare il ‘provincialismo’, di allargare la collaborazione lavorando in tandem con assessorati quali Turismo e  Istruzione e Formazione professionale, sia per valorizzare l’ambiente in cui la cultura insite, sia per migliorare la ‘competenza’ dei soggetti applicati ai beni culturali.
Di rottura  la proposta di “semplificare i procedimenti relativi ai beni culturali, rendendo sindacabile ad esempio il parere delle Sovrintendenze, e fornendo una sorta di ‘ricorso amministrativo interno’, strumento che affiancato al Consiglio regionale, potrebbe evitare l’intervento al giudice amministrativo, snellendo i tempi di revisione”.
L’assessore rivela una sua particolare inclinazione per l’architettura contemporanea, che sarà oggetto di intensa programmazione a partire dall’attenzione al decoro urbano, alla  valorizzazione del territorio attraverso progetti di alta qualità, attraverso il blocco della speculazione.  
Armao proclama un’attenzione molteplice, un dialogo con l’esterno, un confronto continuo con gli operatori. Una politica dell’accoglienza applicata al bene culturale. E lancia una sfida, un controllo a step per verificare se quanto è stato detto sarà poi confermato dalle azioni. In attesa  staremo a vedere.

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