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I sindacati: "Situazione imbarazzante"

Le reazioni dei segretari di Cgil, Cisl e Uil. Epifani: "In Italia produciamo un quarto delle auto vendute". Bonanni: "Lavoratori scaricati". Angeletti: "Era prevedibile"

Roma. Bonanni definisce "imbarazzante" la situazione relativa all'annuncio della cassa integrazione dal gruppo Fiat: "Ci scaricano 30mila cassintegrati senza dirci niente" ha commentato. E sul mantenimento dello stabilimento di Termini Imerese il segretario generale Cisl ha risposto: "Noi sosteniamo che tutti gli altri siti vanno fortificati. Su Termini diciamo che si può pure produrre altro, anche in ausilio a Fiat ma bisogna non chiudere il sito. Se lo Stato dà soldi qualcosa deve anche ottenere".
"Io non so se il governo sapesse o meno, sicuramente noi lo abbiamo appreso dai giornali...". Così il segretario della Uil, Luigi Angeletti, sull'ipotesi che il governo fosse stato messo al corrente del ricorso alla cassa integrazione da parte della Fiat.
La sospensione della produzione da parte della Fiat nello stabilimento di Termini Imerese è "un fatto del tutto accidentale, senza sorprese"  sicuramente "non piacevole, ma prevedibile", ha detto Angeletti, facendo il punto sulla vertenza nel sito palermitano.
"Ci sono - ha proseguito Epifani - le esigenze dell'azienda e ci sono le esigenze dei lavoratori, le esigenze del Paese". "Noi restiamo - ha osservato ancora il segretario generale della Cgil - il Paese dove si producono meno automobili rispetto a quelle che si vendono. E questo rispetto agli altri Paesi è un distacco imbarazzante. Noi produciamo addirittura un quarto di quello che vendiamo e vogliamo ancora chiudere stabilimenti e vogliamo ancora fare stabilimenti sempre fuori dall'Italia".

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