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Crollo Clijsters, Errani e Vinci eliminate

La belga, vincitrice dell'ultimo Us Open, spazzata via dalla Petrova (6-0 6-1). Niente da fare per le due italiane, autrici comunque di due ottime prove contro Wickmayer e Kirilenko. Avanti nel maschile Roddick, Murray e Del Potro

Il primo grosso colpo di scena dell'Australian Open 2010 arriva da chi meno te lo aspetti, ovvero Kim Clijsters. La belga, campionessa dell'ultimo Us Open, non è praticamente scesa in campo, beccandosi un terrificante 6-0 6-1 dalla russa Petrova. Poco da dire, è come se la luce si fosse totalmente spenta per Kim, in maniera del tutto inspiegabile tra l'altro.

Ciao Sara, ciao Roberta. La quinta giornata si porta vie due azzurre tra le cinque ancora rimaste in gara, ma le nostre se ne vanno combattendo e a testa alta, altissima. Sara Errani stava per compiere l'impresa contro Yanina Wickmayer, belga dai colpi terribili che aveva già battuto la Pennetta, cedendo solo al terzo set (6-1 6-7 6-3). Roberta Vinci ha tenuto testa alla Kirilenko ma non è riuscita a fare quel qualcosa in più per portarsi a casa il match: 7-5 7-6 il punteggio finale.

Justine never die. Qual'è la migliore caratteristica dei campioni assoluti? I colpi, certo, ma sopratutto un carattere d'acciaio nelle situazioni più disperate. E la Henin, senza dubbio, possiede questa innata dote. L'ex numero uno del mondo ha rimontato da una situazione terribile contro la Kleybanova: sotto 3-6 1-3 15-40, a un passo dal baratro (tennistico), ecco il cambio di marcia. E non ce n'è più per la povera russa. Si è trattato di tennis allo stato puro, non solo di semplici colpi. La Henin all'inizio non credeva che la Kleybanova fosse avversaria da poterla intimorire e metterla in difficoltà, ma quando ha capito che lo era (eccome) allora ha iniziato a studiare lei e il suo gioco, a capire i punti deboli dell'altra. E al momento giusto ha saputo colpire. Una capacità semplicemente unica.

Alona batte la Jankovic. La maggiore delle Bondarenko, Alona, ha fatto fuori l'ex numero uno del mondo, Jelena Jankovic, ora lontana dai fasti di un paio di anni fa ma pur sempre numero otto del mondo. L'ucraina, prossima avversaria dell'Italia a Kiev, ha rifilato alla serba un perentorio 6-2 6-3 in poco più di un'ora di gioco. Una dura lezione che in vista della Fed Cup dovrebbe essere un monito, senza però far scattare allarmi rossi e campanelli di terrore.

Le altre ragazze. La Safina ha battuto senza particolari patè (come ha suggerito un collega italiano che non dirò nemmeno sotto tortura) d'animo l'inglese Baltacha ("Fanno due sport diversi", il sobrio commento dell'immancabile amico slovacco accanto): 6-1 6-2 e tutti a casa. Fuori, ed è una sorpresina mica da ridere, la Bartoli, che perde in tre set dalla Zheng.

Murray via veloce. Il caro Andy, probabilmente indispettito che il principe William non sia andato a vedere lui piuttosto che Federer, oggi sembrava nervoso in campo. Per insonsabili ragioni: gli mancherà la ragazza, adesso che ha solo la playstation in camera? Non è dato saperlo. Ovviamente il francese Serra non poteva però essere un test attendibile per la testa di serie numero 5 del torneo, tra i papabili al trono australiano. Lo scozzese ha passeggiato 7-5 6-1 6-4 in un'ora e 52 minuti. Il prossimo turno per lui sarà un pò più impegnativo, anche s enon proibitivo: Isner o Monfils le vittime sacrificali.

Roddick e Gonzalez avanti con sbuffo. Andy e Nando vanno al quarto turno ma con qualche sofferenza di troppo.  I due, tra l'altro, si incontreranno negli ottavi di finale, e saranno botte di dritto. L'americano, testa di serie numero 7, ha perso un set contro Feliciano Lopez, davvero in forma e davvero spettacolare per buona parte della partita. O almeno, finchè l'autonomia del corpo ha retto. Alcuni colpi davvero hanno fatto gasare la Rod Laver Arena oltre misura. Ma poi la birra è finita e l'orchestrina ha smesso di suonare, ed è stata mattanza by Roddick: 6-7 6-4 6-4 7-6 il risultato finale. Gonzalez ha dovuto penare più del dovuto e preventivato contro il russo naturalizzato kazako (questione di soldi...) Evgeny Korolev, che ha davvero ad un certo punto dato l'impressione di poter fare il colpaccio: 6-7 6-3 1-6 6-3 6-4 il punteggio finale. Prospetto interessante, il ventiduenne di Mosca, al suo miglior torneo dello slam (non aveva mai raggiunto il terzo turno), ma troppo incostante: il 2010 però potrebbe essere l'anno del passo in avanti tanto agognato. Ma, come direbbero a Roma, "Sò ragazzi". Gulbis è solo un esempio. A proposito di giovani, ma stavolta si parla di uno che è già abbastanza cresciutello in tutti i sensi, anche Del Potro, classe 1988, ha avuto le sue belle gattine da pelare prima di battere il tedesco Florian Mayer: l'argentino ha avuto la meglio in 4 set, perdendo tra l'altro il secondo parziale per 6 giochi a zero, ma ha rischiato il quinto quando è andato sotto di un break nel quarto. E se Mayer non si fosse divorato una palla break sul 6-5 (sempre del quarto) sarebbe stato tiebreak. E divertimento probabile.

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