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Sgombero Laboratorio Zeta, Ferrandelli (Idv): violenza gratuita

Palermo. "Uno sgombero violento, una violenza gratuita e scientificamente organizzata, in cui le cariche e i pestaggi avvenuti nel pomeriggio di ieri sono solo la cornice di una giornata in cui si è tolto alla città uno spazio collettivo vivo e animato da quasi 9 anni ed in cui si è tolta una casa ai rifugiati del Darfur che da quasi 6 anni condividono con lo Zetalab un'esperienza di cogestione orizzontale". Lo afferma il capogruppo dell'Idv al Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, commentando lo sgombero del Laboratorio Zeta di via Boito.
"L'associazione Aspasia, che subentrerà al centro sociale, il Comune di Palermo, lo Iacp, proprietario dell'immobile, e le forze dell'ordine - aggiunge Ferrandelli, che ieri, con altre due persone è salito per protesta sul tetto del centro sociale - hanno deciso di spartirsi in parti uguali la responsabilità di un'aggressione violenta e dissennata, uno sgombero il cui obiettivo è evidentemente quello di cancellare ogni spazio di dissenso, di libertà, di gestione autonoma e diretta del proprio spazio vitale".
Anche il Prc di Palermo è "a fianco del Centro sociale. I rifugiati ospitati, tutti con permesso di soggiorno, rischiano di finire per strada. In una città caratterizzata da ben altri problemi, dalla criminalità organizzata all'emergenza rifiuti, si preferisce applicare la tolleranza zero con i pochi capaci di riempire il vuoto culturale e sociale in cui si vorrebbe tenere il capoluogo siciliano".
Solidarietà agli operatori del Laboratorio Zeta arriva anche dal Coordinamento anarchico di Palermo e dalla Federazione della Sinistra: "Gravissimo, in assenza di soluzioni alternative, che le istituzioni rispondono ai disagi sociali solo con la repressione" dice Pietro Milazzo.
L'associazione Peppino Impastato, infine, parla di "clima pesante: nel Paese si susseguono a ritmo serrato notizie di sgomberi ed attacchi violenti da parte del governo che è ormai scatenato senza ragione nella sua opera di repressione  e di cancellazione degli ultimi luoghi di accoglienza e di condivisione, dove i confini tra razze ed etnie, identità sessuali, classi e redditi economici non esistono".
Alle 16 in via Arrigo Boito è prevista una conferenza stampa da parte degli operatori del centro.

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