Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Processo talpe, chiesta l'assoluzione per Cuffaro

I legali del senatore Udc hanno chiesto di scagionarlo "perchè il fatto non sussiste"

Palermo. Potrebbe arrivare già venerdì o sabato della prossima settimana, la sentenza di appello nei confronti dell'ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, imputato di favoreggiamento e rivelazione di segreti delle indagini, nel processo "Talpe". Questa mattina ha tenuto la propria arringa l'ultimo dei difensori dei 14 imputati (12 persone fisiche e 2 giuridiche), l'avvocato Nino Mormino, legale proprio di Cuffaro: il penalista ha chiesto l'assoluzione dell'attuale senatore dell'Udc, con la formula "perché il fatto non sussiste".
   Ma nei confronti di Cuffaro potrebbe scattare anche una prescrizione per uno dei due capi d'imputazione che gli vengono contestati, relativi a fughe di notizie riservate dalla Procura di Palermo. Tra gli imputati anche l'imprenditore Michele Aiello, proprietario di due cliniche a Bagheria (Pa), considerato il regista della rete di talpe. A lui Cuffaro avrebbe rivelato che due dei suoi informatori, i marescialli Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo, erano stati scoperti.
   In primo grado Cuffaro ha avuto cinque anni, anche per avere agevolato la scoperta di una microspia in casa del boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. I procuratori generali Daniela Giglio e Enza Sabatino hanno chiesto di aumentargli la pena a otto anni, applicando l'aggravante di avere agevolato l'intera Cosa nostra, esclusa dai giudici di primo grado. Aiello ha avuto invece 14 anni, Riolo 7 e Ciuro, giudicato a parte col rito abbreviato, 4 anni e 8 mesi, già confermati in appello.
   La camera di consiglio si terrà nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli, in cui già si riunì il tribunale che pronunciò la sua sentenza il 18 gennaio 2008. Cuffaro oggi era presente all'udienza, in compagnia del fratello Silvio e di una ventina di amici e simpatizzanti dell'Udc.

Caricamento commenti

Commenta la notizia