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Maltempo, torna la paura a Messina

E' di nuovo allarme per i temporali nel capoluogo e nei comuni di Itala e Scaletta Zanclea. Una frana blocca la provinciale che collega Rocca di Caprileone e Longi

Messina. Torna la paura nel Messinese. E’ di nuovo allarme piogge nei comuni di Messina, Itala e Scaletta Zanclea, stessi luoghi dove tre mesi fa si è abbattuto il violento nubifragio che ha distrutto alcune frazioni, provocando circa trenta morti.
Su tutto il territorio regionale, la protezione civile prevede fino a domattina moderata criticità per rischio idrogeologico, con livello di 'attenzione'; mentre per i tre comuni del Messinese è scattato il livello superiore di 'allarme'.
Un vasto movimento franoso sta bloccando dalla notte scorsa la provinciale 157 che collega Rocca di Caprileone a Longi. Il cedimento di alcuni macigni dalle Rocche del Crasto ha raggiunto la sede stradale da un'altezza di circa 400 metri distruggendo, oltre alla carreggiata, anche i muretti di protezione. Pochi minuti prima della frana era transitato un autobus, mentre un'auto con due donne a bordo è stata sfiorata dai massi. Il sindaco ha subito chiuso al transito la strada ed ha avvisato la Protezione Civile.
Intanto stamattina è partito da piazza Castronovo, a Messina, un corteo al quale partecipano circa 200 sfollati delle zone colpite dal nubifragio del primo ottobre. I manifestanti protestano contro le decisioni del sindaco di far tornare, nelle zone considerate sicure dalla Protezione civile, molti cittadini che invece chiedono prima la messa in sicurezza della montagna. Il corteo è guidato dal comitato di cittadini 'Insieme per non dimenticare', e arriverà in prefettura, dove una delegazione di sfollati sarà ricevuta dal prefetto Francesco Alecci.  "Non torneremo nelle nostre abitazioni - ha detto Marisa Calafiore, presidente del comitato - abbiamo paura e pretendiamo che prima sia messa in sicurezza la montagna. Il sindaco dice che non siamo obbligati a tornare, ma c'é un ricatto psicologico perché a chi non torna nelle proprie case non sarà più pagato l'albergo o il sussidio". "Molti cittadini - aggiunge - nonostante la paura, sono già rientrati nelle loro case perché non sanno come pagarsi l'affitto di un appartamento".

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