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La sfida fra clan mafiosi dietro l'omicidio di Corleone

Il delitto dell'imprenditore Nicolò Romeo potrebbe essere un modo per dare un segnale nella battaglia per il comando del Corleonese. Il fratello della vittima è scomparso nel 1997

Palermo. Un omicidio simbolo. Per dire che, dopo l'arresto del capomafia di Altofonte, Mimmo Raccuglia, ci sono nuovi boss che si affacciano alla finestra per comandare nella storica zona del Corleonese. Potrebbe essere questo il messaggio che si nasconde dietro l'uccisione dell'imprenditore Nicolò Romeo fatto fuori lunedì pomeriggio a colpi di lupara, proprio nelle campagne di Corleone.
Sugli affari della vittima indagano il pm della Direzione distrettuale antimafia Marzia Sabella e i carabinieri di Monreale, con il coordinamento del procuratore Francesco Messineo. Nicolò Romeo era fratello di Pietro, scomparso nel 1997, "colpevole" di non essersi schierato nella battaglia per il potere tra Raccuglia e Balduccio Di Maggio, secondo quanto disse ai magistrati, un terzo fratello, Salvatore.
Insomma due fratelli finiti nel vortice mafioso. Maggiori dettagli sull'inchiesta aperta dopo l'omicidio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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