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Catania, proiettili e minacce al direttore del Dap contro il 41 bis

Una busta è stata inviata al magistrato Sebastiano Ardita, responsabile della gestione del detenuti. La missiva, arrivata nella redazione di un giornale, sarebbe legata all'applicazione del regime speciale di detenzione ai boss di mafia

Una busta contenente un proiettile e una lettera con minacce di gravi rappresaglie personali è stata inviata al magistrato Sebastiano Ardita, responsabile della gestione dei detenuti 41bis. La missiva, che sarebbe legata all'applicazione del regime speciale di detenzione ai boss di mafia, è arrivata alla sede del quotidiano La Sicilia di Catania nelle scorse settimane. La notizia, che si è appresa oggi, è stata confermata dalla Procura della Repubblica di Catania che ha aperto un'inchiesta contro ignoti. Titolari del fascicolo sono il procuratore capo Vincenzo D'Agata e il sostituto Iole Boscarino che hanno delegato le indagini alla squadra mobile. L'episodio é stato segnalato al Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza di Catania. Nella busta la polizia ha trovato una cartuccia calibro 9 e una lettera di minacce nei confronti del magistrato che è stato invitato, con espressioni pesantemente ingiuriose, ad essere meno intransigente nell'applicazione del 41bis, il regime di carcere duro per gli esponenti di spicco della criminalità organizzata. Sebastiano Ardita, attualmente direttore generale area detenuti del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, in passato è stato un componente della Dda di Catania e si è occupato di inchieste delicate

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