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Sembra un film degli anni ‘70

“Davvero i metalmeccanici della Cgil sono convinti che bloccando per qualche ora i cinque impianti del gruppo in Italia si otterrà la salvezza della fabbrica siciliana?”

Uno sciopero generale di tutto il gruppo Fiat. È questa la proposta di Gianni Rinaldini, segretario della Fiom. Una manifestazione di piazza per salvare Termini Imerese. Sembra un film degli anni ‘70. Quelli che ogni tanto le tv pubbliche e private mandano in onda nel cuore della notte per riempire, con poco sforzo, i buchi del palinsesto. Le più commerciali fra queste pellicole suscitano oggi, sentimenti diversi: un po' di tenerezza per la loro ingenuità; rimpianto per gli anni che passano.
Non diversamente la proposta dello sciopero generale alla Fiat annunciato da Rinaldini: davvero i metalmeccanici della Cgil sono convinti che bloccando per qualche ora i cinque impianti del gruppo in Italia si otterrà la salvezza della fabbrica siciliana? Se lo pensano davvero sono ingenui. È solo la stanca ripetizione di antichi rituali ormai privi di contenuto. Molto più saggia la posizione della Uil che chiede un esame approfondito delle proposte d'acquisto dello stabilimento giunte in queste ore. Prima fra tutte quelle di Simone Cimino finanziere originario di Porto Empedocle che da dieci anni si occupa a Milano di risanare e rilanciare aziende.
La Fiom ha bocciato la proposta prima ancora di averla guardata. L'ha giudicata «fuori luogo». Magari sarà vero. Però respingerla prima ancora di averla esaminata è, oggettivamente, molto strano. Così come la proposta dello sciopero generale, proclamato dalla Fiom in assoluta solitudine. Atteggiamenti abbastanza singolari che, indipendentemente dalle intenzioni, dimostrano solamente l'indisponibilità dei metalmeccanici della Cgil al dialogo. Prevale il piacere dello scontro fine a se stesso. Bocciare in partenza la proposta di salvataggio e, contemporaneamente proporre uno sciopero vuol dire solo questo. Una scelta antagonistica ad ogni costo. Sciopero, dunque sono. Nell'interesse della nomenclatura del sindacato. Non certo dei lavoratori. I posti si salvano con l'assunzione delle responsabilità. Impegnandosi di più e meglio per rendere più efficiente l'officina. Non certo incrociando le braccia.

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